Dati sulla Giustizia italiana
Per la rassegna #Giustizia, una serie di dati sulla macchina della giustizia italiana, con una raccolta di articoli, guide e spunti utili sul tema.
Come per molti dei sistemi giudiziari nel mondo, il leitmotiv è sempre uno: la giustizia non funziona. Personalmente penso che la giustizia sia una chimera, per cui comunque vale la pena lottare. Pertanto, sono convinto che il sistema giuridico perfetto non sia umanamente raggiungibile.
Seguendo, però, il filo conduttore della malagiustizia, è uno il tema predominante: i tempi della giustizia italiana. Dalla ricerca di soluzioni a questo problema, discendono tutti i dettagli e i dati su questo settore della vita collettiva, così delicato. Generalmente, le cause più menzionate sono le seguenti:
- la mancanza di personale. E mi riferisco non solo al personale amministrativo (assistenti giudiziari, cancellieri, ecc), ma anche al numero di giudici e magistrati. A causa dell’insensata austerità imposta dalla UE e dei pensionamenti coatti del personale ultra-settantenne, non ancora rimpiazzato, la situazione si è incancrenita;
- un elevato numero di procedimenti in corso (problema collegato al precedente);
- un’inflazione normativa (vedi link sui 33mila regi decreti ancora attivi);
- la digitalizzazione dei procedimenti amministrativi come, ad esempio, una banale notifica degli atti giudiziari via PEC;
- la razionalizzazione dei tribunali, con la chiusura di quelli inutili;
- sburocratizzazione e maggiore trasparenza… un evergreen;
- i consulenti giuridici, ovvero tutti quei magistrati (sono più di 200) che, anziché svolgere la funzione per cui sono preparati e per cui hanno studiato, sono costretti a decidere sull’acquisto di scrivanie, stampanti e computer per un ufficio piuttosto che per un altro. Lavoro che potrebbe essere svolto da manager, ragioneri, o avvocati, che costano la metà di un magistrato professionista.
Info e guide utili sulla Giustizia italiana
Le cause indicate sopra, come hai potuto notare, sono descritte in maniera abbastanza generica. Quindi, ti consiglio di approfondire con i link riportati di seguito:
- la macchina della giustizia in Italia;
- proposte concrete per velocizzare la giustizia;
- quanto sono diminuiti gli avvocati nel 2013;
- i tribunali più lenti e i più veloci, nel 2014;
- i rimborsi dello Stato per i casi di malagiustizia, fino al 2014;
- confronto Italia-Europa, sul numero di avvocati nel 2015;
- puntata di Report del 29/11/2015, intitolata “La giusta causa”;
- malagiustizia in Italia: cause e soluzioni secondo undici esperti;
- relazione del Ministero di Grazia e Giustizia, per il 2018;
- confronto tempi della giustizia in Italia e UE;
- confronto cause civili Italia e UE (no, non siamo più litigiosi degli altri stati!);
- Davigo sul sistema giuridico italiano;
- conferenza sul perché, in Italia, la giustizia non funziona;
- nell’Italia delle 110mila leggi, ancora validi 33mila regi decreti;
- la prova che il “sistema Palamara” non era un caso isolato;
- quanto costano le intercettazioni;
- i tempi della giustizia italiana nel 2019.
Se leggi i post linkati, potrai notare come manca completamente un riferimento alla prescrizione, tema che è diventato di attualità in questo ultimo anno e mezzo. Gli dedicherò un post specifico ma, per ora, segnalo solo che le priorità potevano essere altre, come questo post dimostra…
Qualche dato interessante sulla produttività dei giudici in Italia, in confronto alla media UE.
In più, sono d segnalare i doppi e tripli incarichi dei giudici amministrativi, i quali hanno migliaia di cause pendenti. Un approfondimento al link.
Dati aggiornati sul numero delle intercettazioni in Italia nel 2019: sono state 97.159, con circa 60mila persone intercettate.
Altro dato interessante, aggiornato al 2020: il 65% dei procedimenti penali finisce in archiviazione
Un fact-checking sul referendum della Lega che, a prescindere dalle opinioni politiche, riporta qualche altro dato sulla giustizia italiana
Qual è la percentuale del personale giudiziario (giudici, pm, cancellieri, ecc) rispetto alla media UE? Secondo i dati aggiornati al 2020 è del 50%