Per la rassegna #Cantami_o_Diva, dieci poesie che penso valga la pena leggere almeno una volta nella vita:
Giovanni Sato – Senza titolo
Sabbia e luce dormono vicine:
strie d’ombra e di sole
si attraversano l’un l’altre
senza moto né parola,
solo un silenzio rotto dalle orme
nel passaggio stretto della via.
Altri lidi attendono
ed il sonno che unisce continua
fra mare e terra
in imperterrite maree.
Sabbia e luce (Biblioteca dei Leoni, 2022)
Michel Houellebecq – Une frontière
Il y a un pays, ou plutôt une frontière,
où la lumière est douce et pratiquement solide
les êtres humains échangent des fragments de lumière,
mais ils n’ont pas la moindre peur du vide.
La parabole du désir
cela a rempli nos mains de silence
et tout le monde avait l’impression d’être en train de mourir,
nos corps vibraient de ton absence.
Nous avons traversé les frontières de la craie
et le deuxième matin, le soleil s’est rapproché
il y avait quelque chose qui bougeait dans le ciel,
un battement très doux faisait vibrer les rochers.
Les gouttes de lumière
ils ont atterri sur nos corps déchirés
comme la caresse infinie
d’une matière-divinité.
–
Le Sens du combat (Flammarion, 1996)
Dario Talarico – Senza titolo
Non astro, non baratro:
essere piccoli per il mondo,
– questa – è la salvezza.
Non auspicare a nessun pensiero
di essere niente di più di qualcosa
di vero. Non c’è margine d’inciampo:
ciò che si affaccia al vero non è
abbastanza, ciò che oltrepassa il vero
è già falso.
Non esistono turisti della verità.
Quando tu cerchi la verità, la verità non c’è.
Quando trovi la verità, tu non ci sei.
Autopsia (reiterata) (Puntoacapo Editore, 2022)
Lucianna Argentino – Senza titolo
La sento, sai la sento la forza che ci plasma
plasmare te nel mio utero
fatto di nuovo nido, fatto culla d’acqua
e tu, grappolo di vita, mora succosa,
aggrappato alla mia carne
fatta falda di sangue per le tue radici. Radice io pure
eppure io albero da frutto, ponte da te edificato
dalla tua voce chimica inturgidita.
In me ti seppellisci, in me sprofondi
e mi faccio pasto, focaccia
per il tuo crescermi negli abiti, nei cromosomi,
per il tuo somigliare a tutti quelli della tua misura.
E tu fai me fuori misura, me donna sempre in fuoriuscita,
in spargimento di qua da te,
a prepararti un nome, a scavarti un luogo.
Quando ero bambina, di notte, nel mio letto,
vedevo gli uccelli in ferro battuto
che decoravano la sommità dell’armadio animarsi,
prendere vita. Mi pareva allungassero le ali
come per sgranchirsi dall’immobilità,
prima di spiccare il volo e venirmi contro minacciosi.
Allora mi rannicchiavo sotto le coperte
e chiudevo gli occhi perché sapevo
che era il mio sguardo a dargli il movimento,
sapevo che era la paura rimasta nascosta
durante tutto il giorno che sgattaiolava fuori
e tutta si radunava sotto le ciglia.
Radunata io tutta attorno a te, attorno a te coagulata.
Io e te adiacenti, legati dalle scorribande del sangue,
dalla gioia di farti uomo e di rifarmi tu bambina
ché senza età è il mio esserti madre,
materia docile al tuo volermi madre in biologia e in amore.
Amore del sì detto in tremore
il sì che nella esse striscia, scorre basso col peso del dubbio
nella i poi s’innalza, veste le ali e incede verso l’infinito incanto.
E sento sai che sempre c’è un angelo
che senza domandare attende una risposta.
E sì rispondo ancora perché mi hai scelta,
perché mi rifai madre un’altra volta […]
La vita in dissolvenza (Samuele, 2022)
Giorgio Bassani – Brindisi per l’anno nuovo
Da oggi in poi le mie poesie voglio farle
giuro
sulla prima cosa che mi verrà in
mente sul
niente
di tutti i minuti d’ogni mia
ora d’adesso sul nulla
del mio
futuro.
In gran segreto (Mondadori, 1978)
Stefano Vitale – Senza titolo
Miracolo della vita
è la percezione di sé
di colpo riflesso
nella vetrina d’un bar la mattina
perché ti sei visto e sentito
a te stesso sorpreso
nell’istante presente ora svanito
oltre il flusso arrogante del tempo
anche se, lo sai bene,
non servirà a niente.
Si resta sempre altrove (Puntoacapo Editore, 2022)
Blanca Salcedo – Golpes
el duro recuerdo de tu mano
marca pertinaz mis mejillas pálidas
el cuerpo rememora los ataques
como látigos que siguen resonando
tu palabra aún retumba como filo de guadaña
renovando mis terrores en la noche
… todo tiembla en mi ser transúcido
que ni con la muerte
ha podido liberarse de tu furia.
Inedito (laboratoriopoesia.it, 2022)
Tishani Doshi – Cell
Even if you could walk through the corridors
of your body, you would not know which rooms
to enter, which were full of stone. Inside you
there is so much water —a mountain range
in the north to stave off invaders, a desert
in the bacterial colonies of the south. Here
are city buildings, yellowed, without windows,
busy with the making of vaccines and handbags.
Here a double helix strung up the length
of your spine like a flurry of Tibetan prayer flags.
Between these outposts the messengers dart,
carrying tubes of animal hide, pigeons on their backs.
Some ride rams, some travel with consort shadows
in chariots across the skies without once stopping
to look at stars. When they arrive it is almost always
the same. They must remove their sandals and wait
by the mouth of the cave —its fold of skin,
a curtain to trap the wind. They want to tell
you the great fires are still burning, the bees
won’t give up their unions, the harvest is both
moon and autumn. You are not alone.
Un Dio alla porta (Interno Poesia Editore, 2022)
Quincy Troupe – Sonic fireflies
the beauty of jazz & blues voices,
syncopation of syllables flowing
free form through improvising sentences
sluicing, embracing, metaphors glowing
eyes in the dark are words imitating
fireflies pulsating bright in a black sky
are gleaming eyes of a prowling black panther
suddenly clicking on bright as flashlight beams
under moon rays probing hidden places
isolated mysterious somewhere
deep in a buzzing alive countryside
Originally published in Poem-a-Day on February 23, 2021, by the Academy of American Poets
David La Mantia – La poesia lasciala lì, a macerare
La poesia lasciala lì, a macerare
sotto il sole, tra le cassette
di frutta e le mani stravolte,
e ricorda invece di santificare
gli incontri, di annodare
tutti gli abbracci, la pace,
di appiccicarli con il sudore,
così che nessuno possa rubarteli,
così che loro non possano
precipitarsi all’uscita
Gesti lievi – l’amore, se te ne accorgi (Leggio, 2022)
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