Per la rassegna #Consumati, propongo un approfondimento su un tema che viene toccato raramente: lo shareholder activism, o azionariato attivo, per gli amici.
Concetti chiave
Fa più danni l’irresponsabilità finanziaria di una sola azienda, che migliaia di mancati scontrini messi insieme! Tra i miti sfatati su questo blog, quello della corruzione ha rivestito sicuramente un posto di rilievo: penso ci sia da aggiungere poco all’affermazione in grassetto, da cui puoi dedurre la causa dell’attivismo sui mercati finanziari.
Differenza tra azionariato attivo e azionariato critico. Il primo consiste nel sostenere la finanza etica, con i propri risparmi o investimenti. Il secondo consiste nell’acquistare azioni di un’impresa, al fine di condizionarne le scelte in senso etico. Poi, ci sarebbe anche la differenza tra finanza sostenibile e finanza etica, ma puoi approfondire nei link utili.
Attivo, o critico, il fine ultimo è uno solo. E cioè influenzare il comportamento dell’azienda di cui si possiedono le azioni e renderle più responsabili in termini ambientali, sociali e di buona governance (ESG: environmental, social, governance).
Link utili
Come al solito, il mio consiglio è di studiare: qui trovi un doc con vari link utili, che approfondiscono la questione meglio di come possa fare io. Enjoy 😉
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