Concerto sognante, a cui ho avuto piacere di assistere il 2ago24, nell’ambito del Viva!Festival che si svolge da otto edizioni nella stupenda Locorotondo. Conoscendo il duo francese, mi aspettavo una fredda e meccanica riproposizione dell’album Moon Safari (vera perla degli anni 90) e invece, posso felicemente scrivere che mi sbagliavo: mi hanno incantato!
Grazie anche all’atmosfera suggestiva dell’Arena Valle d’Itria, immersa tra trulli e ulivi secolari, gli Air mi hanno donato uno dei migliori concerti della mia vita: un vero e proprio lounge party psichedelico. Riporto gli appunti, così come li ho presi mentre assistevo al concerto:
- il modernariato musicale degli Air è ben noto e dimostra come, anche in un piccolo spazio, una “stanza non ha più pareti”;
- azzeccata la scelta della semplicità esecutiva dei brani, che non era scontata. Visto il blasone degli Air, potevano tranquillamente permettersi un’intera orchestra, per dimostrare tutto il loro gusto per la grandeur orchestrale… e invece no: tre tastiere, un basso, una batteria e siamo decollati con l’astronave-air;
- azzeccata la scelta della semplicità nell’ambientazione. Il parallelepipedo rettangolare in cui suonavano, ti riportava esattamente all’atmosfera casalinga in cui hanno creato l’album. Un scatola magica che, alla bisogna, si trasformava in una macchina del tempo, o in una navicella spaziale;
- Godin e Dunckel, non si scompongono mai: sempre eleganti e misurati. Eppure, ci regalano due ore e mezza di concerto!
- le partiture elettroniche retrofuturiste degli Air, nostalgiche e proiettate al futuro allo stesso tempo, sono immortali.
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