Per la rassegna #FeudalesimoDigitale, giusto uno spunto su un argomento che, ciclicamente, ritorna di moda: le criptovalute e la loro intrinseca magia nel redistribuire il reddito. Dai, su: facciamo veloce, prima che il mio wallet crypto impazzisca!
Concetti chiave
La decentralizzazione fa rima con te. Mentre l’emissione di cripto è decentralizzata, l’accumulo… decisamente NO! Non ti spiego come funziona la blockchain, perché puoi approfondire nei link utili. Mi limito solo a segnalarti che le grandi operazioni di mining richiedono hardware costoso e un notevole consumano di energia, creando un divario tra chi ha le risorse finanziarie per partecipare e chi no. Punto.
L’insostenibile finitezza delle criptovalute. NB: qualsiasi progetto crittografico è, per sua stessa natura, finito e la blockchain è innanzitutto crittografia. Finitezza su cui non ci sarebbe niente di male, se non fosse per due punti: non assolve a due delle funzioni della moneta (che puoi leggere nel fondamentale post sul denaro); cozza con la proliferazione delle criptovalute (al 2021 se ne contavano quasi 7mila, di cui 90 valevano oltre 1 miliardo di dollari).
Una moneta alternativa ha senso, solo se è stabile e se è condivisa. Altrimenti, è solo speculazione… e quindi, alla-fine-della-fiera, tutto ‘sto casino per ritornare alla moneta fiat (vedi i tentativi di stabilizzazione sperimentati con le Stablecoin): da non crederci! Se ci pensi bene, chi specula con le criptovalute lo fa soprattutto perché vuole un’entrata extra e non una ricchezza condivisa. Su questo punto non mi dilungo, ma ti do solo un consiglio: leggi l’articolo sull’esperienza del Sardex nei link utili…
Link utili
Come al solito, il mio consiglio è di studiare: qui trovi un doc con vari link utili, che approfondiscono la questione meglio di come possa fare io. Enjoy 😉
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