Per la rassegna #ContiPrivati, scrivo un piccolo bignami sul Quantitative Easing e, in particolare, su quello gestito da Mario Draghi. Eh sì… perché il QE non è stato utilizzato solo in UE, ma in tutto il mondo.
Concetti chiave
Che cos’è? È uno strumento di politica monetaria non convenzionale, con cui una Banca Centrale qualsiasi aumenta la moneta a debito in circolazione. Emissione di nuova moneta che la BC immette sul mercato, tramite l’acquisto di titoli (titoli di Stato, titoli finanziari, titoli tossici) che, si spera, permettano alle banche commerciali di redistribuire nell’economia reale.
Convinzione della moneta esogena. Perché la BC fa tutto ciò? Perché è convinta che sia la massa monetaria a governare l’inflazione. Come già ampiamente chiarito, la politica monetaria si fa controllando i tassi perché la moneta ha natura endogena e solo con i tassi la puoi amministrare.
L’inflazione non conviene ai creditori. Mentre, invece, conviene ai debitori. Il mito per cui “Gianna difendeva il suo salario dall’inflazione” può andare bene per una canzonetta, ma non per la Realtà. La realtà è che se io ti presto 100 che costa 2 e tu mi restituisci 100 che costa 4, c’hai guadagnato tu: questo è il ragionamento che si fa sui grandi, grandissimi numeri! La percezione che hai sull’aumento della spesa quotidiana è parziale, o addirittura illusoria: se ancora non l’hai capito, sei tu il debitore 🙂
Il QE aiuta maggiormente i creditori. Se hai compreso il punto precedente, capisci bene che questo strumento non aiuta di più l’economia reale ma, soprattutto, l’economia finanziaria. Io nutro molti dubbi sulla capacità redistributiva della finanza, anche se non ne nego l’assoluta necessità. Un esempio attuale, calzante, penso sia il bonus 110% sulle ristrutturazioni edilizie: ha veramente redistribuito, o ha solo complicato le cose?
Il QE di Draghi ha l’aggravante di essere uno strumento monco. Purtroppo, come già discusso altrove, nell’UE non c’è una vera sovranità monetaria. Siamo disomogenei da tutti i punti di vista economici (produttivo, finanziario e fiscale). Pertanto, una politica monetaria buona per uno Stato può rivelarsi cattiva per un altro: indovina chi sono gli stati creditori in Europa? Insomma, il punto è semplice: si è scelto di di sostenere la crescita con il credito privato a tassi iper-bassi, invece che svalutare la moneta per la spesa pubblica.
Link utili
Come al solito, il mio consiglio è di studiare: qui trovi un doc con vari link utili, che approfondiscono la questione meglio di come possa fare io. Enjoy 😉
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