Uffa! Perché, qui in Italia, paghiamo più del 50% di tasse?!?!
PMI (Piccolo Medio Imprenditore) italiano qualsiasi
Per la rassegna #Consumati, riporto questa frase, di solito condita con molte più parolacce, che è il pensiero tipico di qualsiasi italiano medio. A parte il fatto che, come già chiarito1 altrove, le tasse servono a garantire il benessere della collettività, la domanda è: sarà vero che qui nel Bel Paese paghiamo più tasse degli altri? La risposta è NÌ e vediamo perché…
Come si calcola la pressione fiscale
Semplicemente calcolando il rapporto tra il totale dei tributi e il PIL. Oppure, scrivendola in maniera2 più formale, calcolando l’incidenza fiscale sul PIL. La percentuale che esce fuori per l’Italia è del 42,4% del PIL, per il 2019. Quindi, cominciamo a sfatare il primo mito: non è vero, a livello macroeconomico, che paghiamo oltre il 50% del fatturato in tasse.
Quali tasse si pagano in Italia?
Sempre prendendo i dati del 2019, vediamo più in dettaglio3 quale tipo di imposta contribuisce di più alle entrate fiscali:
- il 31% è fatto dai contributi previdenziali,
- il 25,6% è fatto dalle tasse sui redditi personali,
- il 14,8% è fatto dall’Iva,
- il 13,9% è fatto da tasse sui consumi,
- 4,5% è fatto dalle imposte sui profitti delle società.
Ci sarebbe anche un 4,1% di altre tasse, ma lasciamo stare. Se vuoi farti un’idea un po’ più a colpo d’occhio, ti propongo questo grafico4 che ci restituisce anche un’altra impostazione dei dati:
L’Italia è 6a in UE per pressione fiscale, ma non è questo il problema
Siccome sui dati5 mondiali ho qualche dubbio, sul titolo mi sono limitato solo a quelli europei ma, in ogni caso, non cambia la sostanza: siamo tra i primi 10/15 paesi al mondo per pressione fiscale. Se poi vogliamo addentrarci nella lana caprina, ti scrivo solo che gli scarti percentuali tra un paese e l’altro sono piccolissimi e mi scoccia dettagliarli (li trovi nella nota 5).
Per quel che mi riguarda scrivo: alleluia che rientriamo in questa statistica! Ti faccio notare solo un dettaglio: vai a guardare i paesi dove hanno una bassa tassazione e fatti due conti sul livello di benessere collettivo che hanno. Per la maggior parte, sono paesi con dislivelli altissimi di redistribuzione del reddito e livelli altissimi di delinquenza.
E qui, però, arriviamo alle note dolenti: il problema italiano è che, per il livello di pressione fiscale, i servizi pubblici dovrebbero essere migliori di quelli attuali… una discussione con cui apriamo un vaso di pandora che non finisce più! Mi limito solo a scrivere che, per migliorare, non serve meno Stato ma uno Stato migliore.
Quindi, in conclusione, perché nell’incipit scrivevo NÌ? Perché, anche se non è vero che paghiamo più tasse degli altri, c’è il problema che ne paghiamo troppe per il livello di servizio offerto. Però tu, invece di lamentarti, studia i link utili che è meglio 😉
Link utili
- https://www.marianobelmonte.it/2022/05/tasse-e-redistribuzione/
- https://pagellapolitica.it/articoli/no-litalia-non-ha-la-pressione-fiscale-piu-alta-dellue
- https://www.truenumbers.it/pressione-fiscale-italia/
- https://grafici.altervista.org/entrate-fiscali-reali-per-tipo-di-imposta-e-pressione-fiscale-in-italia/
- https://www.truenumbers.it/tasse-nel-mondo/
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