Referendum Giustizia: perché SÌ e perché NO

Il 12giu2022 si voterà per il referendum1 sulla giustizia e, siccome l’argomento è completamente sparito da #IlCircoMediatico, scrivo qualcosa io sulle mie intenzioni di voto. Le riporto nello stesso ordine2 dei quesiti sulla scheda, ricordando che è un referendum abrogativo: quindi si vota SÌ per dire NO (cioè abrogare quel particolare punto della legge) e si vota NO per dire SÌ (cioè mantenere lo status quo). Di seguito:

  • al quesito n. 1 voterò NO, perché penso che la Legge Severino, anche se andrebbe modificata per la parte che riguarda gli amministratori locali, è giusto che esista. In sintesi, la LS prevede l’incandidabilità e la decadenza dei politici che siano stati condannati in secondo grado e degli amministratori locali che siano stati condannati in primo grado. Ripeto: nonostante sia d’accordo che una sentenza di primo grado sia troppo poco per condannare un amministratore locale (soprattutto i sindaci, che sono sottoposti a responsabilità troppo grosse), non penso sia giusto abrogare completamente una legge che, nel bene e nel male, costringe chi gestisce3 la cosa pubblica alla correttezza;
  • al quesito n. 2 voterò NO, perché penso che i problemi della giustizia4 siano altri e non le misure cautelari;
  • al quesito n. 3 voterò SÌ, perché penso che la separazione delle carriere sia giusta. Se prima stavi seduto al tavolo di chi giudicava, non puoi passare al tavolo di chi viene giudicato: i veri conflitti d’interessi penso si annidino lì. Io andrei anche oltre, da questo punto di vista: se entri in magistratura, non puoi entrare in politica. O comunque puoi entrare solo se abbandoni la prima carriera. Punto. Io sono convinto della sacralità della magistratura e chi sceglie questa strada dovrebbe fare un vero e proprio voto di “unicità” (a differenza di quello di castità dei preti, che non ha molto senso);
  • al quesito n. 4 voterò SÌ, perché penso sia giusto che la valutazione dei magistrati sia affidata anche alla componente laica. Che poi di laico ha ben poco, perché parliamo comunque di professionisti del settore;
  • al quesito n. 5 voterò NO, perché penso sia giusto raccogliere almeno un tot di firme per candidarsi al CSM. Altrimenti è il caos e un organo così importante, non può permetterselo. Inoltre, è mia convinzione che è giusto ci sia un po’ di politica anche nella magistratura perché, come già specificato5 altrove, io considero la politica superiore a tutto (tranne alla filosofia, ergo alla religione).

Infine scrivo solo che andrò a votare, non solo perché considero il voto sacro, ma anche perché la giustizia è un argomento che mi interessa da tanto tempo: sono convinto che il cuore vero dei problemi che affliggono l’Italia, si trovi lì!


Link utili

  1. https://www.ilpost.it/2022/05/19/referendum-giustizia-spiegati/
  2. https://dait.interno.gov.it/elezioni/speciale-referendum
  3. https://www.marianobelmonte.it/2015/04/lobby-lassenza-di-trasparenza-e-lanticamera-della-corruzione/
  4. https://www.marianobelmonte.it/2020/01/dati-giustizia-italiana/
  5. https://www.marianobelmonte.it/2021/10/animali-competizione-persone-confronto/#patto-sociale

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Commenti

Una risposta a “Referendum Giustizia: perché SÌ e perché NO”

  1. Avatar M∆B

    Un’interessante riflessione, corredata ampiamente da dai, sulla detenzione preventiva. Ne ho già scritto nell’articolo, ma approdondisco meglio il concetto: qual è l’alternativa alle misure cautelari?

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