Per la rassegna #Cantami_o_Diva, dieci poesie che penso valga la pena leggere almeno una volta nella vita:
Nelo Risi – Madrigale
Ho fatto un pieno di versi
per la traversata dei deserti
dell’amore, là dove il viaggiare
più comporta dei rischi, dove
occorre tenere gli occhi bene aperti
perché non sempre regge il cuore.
A malapena si conserva un viso
se il tempo ingoia il resto;
con un ritratto appeso non si va
molto lontano, a meno che un sorriso
una figura non venga a divorarti
con dolcezza, un modo ancora
per stare con la vita.
Ruggine (Mondadori, 2004)
František Halas – Versi
Malgrado la fortuna della vista
così cieco
malgrado il dono dell’udito
così sordo
Nel vento foglia nell’amore solo
nelle ragne uccello nella pioggia canto
nella rosa verme nella speranza dolo
nelle parole sangue nell’ugola pianto
Malgrado la fortuna della vista
così cieco
malgrado il dono dell’udito
così sordo
Imagena (Einaudi, 1971), Angelo Maria Ripellino
Franco Arminio – Senza titolo
Passo le mie mani
sul tuo corpo
come un archeologo.
L’amore è leggere il sacro
seppellito nei corpi,
è quella cosa che si sgretola,
fa cadere le vernici,
rivela il fondo d’oro,
l’archivio di luce
da cui veniamo.
Resteranno i canti (Bompiani, 2018)
Marcello Fois – Congedo
Parti da te, figlio… da quello che sei.
Bisogna morire per imparare?
Mi chiedi.
Sì, figlio, per imparare qualcosa deve morire.
Tu non lo sai e non devi saperlo,
ma il cuore, con l’età, si restringe.
Non è più tanto capiente, immenso,
come all’inizio dei giorni.
Tra non molto gli abbandoni conteranno anch’essi.
Ma ora il tuo cuore è una piazza sconfinata,
e ti fa credere che sopravviverai
senza dover rinunciare a niente,
capirai, col tempo, quanto sia difficile trattenere
ogni cosa, ogni pensiero, ogni persona…
Sei nell’euforia di tutti gli inizi.
Qualcuno dovrà morire perché tu viva.
Domani, quando chiamerai, io non ci sarò,
ma solo perché tu possa esserci,
quando chiameranno te.
L’infinito non finire (Einaudi, 2018)
Marco Pacioni – Senza titolo
senso spossato
viso cercato
già partito
lo slabbro sul vetro
se tu ti ostini
e segni
l’orlo del vaso
più grande d’amore
è poesia
che respira anche senza fiato
beltà rende
anche quando canta
il suo contrario
Lo sbarco salato del risveglio (Interno Poesia, 2018)
León Felipe – Senza titolo
Disfate questo verso.
Toglietegli le frange della rima,
il metro, la cadenza
e persino l’idea stessa…
Gettate al vento le parole…
e se dopo resta ancora qualcosa,
quello
sarà la poesia.
Che
importa
che la stella
sia remota
e disfatta
la rosa?
Avremo ancora
la luce e l’aroma.
Poesie (Lerici, 1963), a cura di Arrigo Ripetto
Lang Leav – Volersi bene
Una volta mentre correvo,
via da tutto ciò che mi perseguitava;
stavo per arrendermi alle tenebre –
a un insopportabile dolore.
Cercavo quell’unica cosa,
che avrebbe liberato la mia anima triste.
Col tempo la trovai per caso,
una pace e una quiete interiore;
e ora sto iniziando
a vedere e a credere
in ciò che sto diventando –
e in tutto quello che devo ancora essere.
L’universo che noi siamo. Poesie per cuori intrepidi (Mondadori Electa, 2018), trad. it. M. Mellini
Libero de Libero – Senza titolo
Da nulla che ero mi facesti dono
d’essere uno che ti guardava:
e te guardando nella mente me ammiro
e tanto mi piace essere te
che il distacco poco mi duole.
Romanzo (Scheiwiller, 1965)
Pietro De Marchi – Il mondo
Il mondo è ricoperto di parole
e non di tutte si cita l’autore.
Così non sappiamo chi abbia scritto
questa preghiera degna di un editto:
“Si benedica la morte e la vita
delle persone semplici e buone”.
Si legge su una lapide annerita
di un vecchio cimitero senza nome.
Il mondo è pieno di gente
di cui nessuno sa niente.
La carta delle arance (Casagrande, 2016)
Daria De Pellegrini – Senza titolo
non era gioco la neve / né candore
il silenzio / rare e preziose le sere
che sola in casa facevo per me
tutta nuova una fede / resistere
per essermi degna / sul balcone
offrire nuda la pelle alla crosta
gelata / amarne gli aghi come prova
d’amore / la bocca aperta trasfonde
la vita / in un punto / uno solo / è
disgelo / la lingua quando sente
bagnato il sapore del legno non teme
le schegge / si cede e si tace / impegna
al segreto la comunione coi santi
Altalena sui larici (Interno Poesia Editore, 2019)
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