Spettacolo visto al Teatro Rendano di Cosenza il 9 novembre scorso. Avevo già visto i Momix nel 2009, con Lunar Sea, al Teatro Olimpico di Roma. Rimasi impressionato e, con Alice, hanno riconfermato il mio stupore.
Come il titolo suggerisce, lo spettacolo è ispirato ad Alice adventures in Wonderland di Lewis Carrol e, nonostante sia solo il punto di partenza, lo spunto non è casuale. Infatti, le avventure di Alice si svolgono in un mondo fatto da creature antropomorfiche e lo spettacolo dei Momix si muove, esattamente, in un contesto antropomorfico. I danzatori e le danzatrici partono dalle forme canoniche della novella inglese, per arrivare ad un vero e proprio viaggio nella materia, in cui della storia rimane poco. Alice è solo una scusa per iniziare il viaggio: i corpi, i costumi incredibili, la musica e le immagini proiettate, formano una scenografia delle forme. Si parte dalla natura visbile, per arrivare a quella invisibile: gli atomi e le particelle elementari.
Il direttore Moses Pendleton ha dichiarato che è “interessato ad usare il corpo umano, per indagare mondi non-umani” e ci riesce. I corpi e tutto ciò che li circonda, man mano che lo spettacolo procede, diventano sempre più astratti. E il bello è che non parliamo di immagini su due dimensioni, ma di materia reale. Menzione a parte, poi, per la musica: perfettamente aderente all’azione scenica… micidiale! I Momix sono una garanzia di meraviglia!
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