Senti l’esercito dei morti che va ad uccidere altri morti:
sono morti e non lo sanno,
ma pensano di sapere quel che fanno.
Il male è facile da trovare,
il bene è difficile da capire.
Per il bene vanno a compiere il primo inganno,
per guardare solo al male degli altri, mai capiranno.
Senti i morti che gridano,
senti i morti che fanno:
si sentono forti nell’abilità,
si sentono al sicuro nel rumore,
ma solo nel Dio Silenzio troverebbero felicità.
Vanno ad uccidere, vanno a punire:
sono morti e non lo sanno,
sono morti eppure fanno.
Per il bene vanno a compiere il primo inganno…
li devono guarire, li devono rinsavire!
Vanno ad uccidere, vanno a punire!
E, mentre la Storia procede, tu? Ed io?
Apparteniamo a un mondo che non ho.
Apparteniamo a un mondo che non so.
Ci appartiene un mondo che non ha.
Ci appartiene un mondo che non sa.
Nella debolezza sta la Verità,
ma nella forza si pensa la felicità:
in questo cerchio gira l’umanità,
che non sa… che non ha…
***
Scritta il 9 aprile del 2008. Gli ultimi fatti accaduti in Siria dovrebbero farci pensare su come, prima che sul campo, la guerra venga combattuta sul piano dell’informazione: il circo mediatico che è stato fatto sulla Siria, dovrebbe farci riflettere tanto.
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