I miei pensieri vanno veloci,
perché vogliono andare dietro alle emozioni,
ma non ci riescono.
Anche le mie azioni vorrebbero raggiungerle,
ma esse gli sfuggono.
E intanto le emozioni stanno lì, come l’acqua del mare,
che più cerchi di afferrarla e più continua a scivolare,
con il suo moto lento e perenne che non si lascia acchiappare,
perché il tempo non sente e non lo vuole contare:
non gli importa del dire o del fare,
perché sa che solo in superficie le onde e le tempeste si possono creare.
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Scritta esattamente l’11 febbraio del 2007. Le emozioni, guidate da un istinto superiore, sono la chiave di volta della crescita interiore.
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