Sui Complottisti e la gestione del Dissenso

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Scie chimiche, 11 Settembre, Bilderberg, Sionisti, Signoraggio, #NoVax, #HaStatoSoros, #HaStatoPutin… per carità, non voglio qui affermare che non sia giusto cercare la Verità, ma bisogna mettersi in testa una cosa: è da idioti pensare, ogni volta, di averla trovata e, soprattutto, di trovarla con fonti ricercate esclusivamente sul web! La Verità è per sua stessa natura inafferrabile e si può soltanto cercarla unendo i puntini, per scoprirne di nuove. E allora, cari i miei amici/amiche complottisti/e, dedico a voi una riflessione su come, in realtà, la vostra analisi dei fatti non fa altro che fare il gioco del padrone: trovare il cattivo di turno che regge le fila, confonde solo la strada per trovare le vere cause dei fatti.

Il complottismo è fantastico! Parte dalla volontà di volersi opporre ad un supposto problema economico-sociale ed arriva ad esserne parte, del problema, ma con una marcia in più: non solo ne fa parte, ma lo complica ulteriormente perché, con le sue teorie formalmente logiche ma con scarse basi fattuali, mostra il fianco a chi il potere ce l’ha davvero, regalandogli valide teorie, alternative a quelle ufficiali, per giustificare sé stesso. Segue esempio: il denaro controllato da perfidi banchieri crea la povertà e alimenta le multinazionali che inquinano il nostro amato pianeta Terra? Bene, creiamo la nostra moneta, dolce-un-po’-salata, non controllabile da nessuno e così gli facciamo vedere noi ai banchieri cattivi. Poi succede che, per la facoltà di immaginazione perpetua innata degli esseri umani, quello che era giusto per pochi diventa sbagliato per tanti. Morale: crei una bolla speculativa come mai se ne sono viste nella storia dell’umanità, dai al potere legale e illegale delle valide alternative per riciclarsi e, dulcis in fundo, inquini più di prima.

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Andando al di là dell’aneddotica, anche perché di esempi ce ne sarebbero tanti (dai movimenti pseudo-alternativi, che pur di protestare si fanno finanziare da chiunque, agli scia-chimisti più incalliti), il punto è che queste teorie “critiche” creano uno strato di confusione tra le persone e i fatti, ottenendo due risultati:

  • i fatti diventano difficilissimi da ritrovare;
  • il dissenso, sacrosanto, perde di dignità.

Il danno è enorme perché, svuotando il dissenso dal suo valore, gli argomenti seri che possono essere usati per migliorare il dibattito pubblico (quindi politico, quindi di tutta la collettività) vengono inquinati e chi veramente vuole portare avanti il dissenso rimane in braghe di tela, o comunque deve argomentare in mezzo a mille difficoltà. Mentre, invece, il complottista prosegue tranquillo per la sua strada e anzi prospera, per due motivi: primo, la sua visione del problema, con i cattivi di turno che reggono le fila, ha successo perché richiede basso sforzo mentale da parte del pubblico, banalizzando tutto; secondo, regala al potere la modalità giusta per poter gestire il dissenso ed è per questo che il complottismo viene foraggiato. Ebbene sì: per chi ancora non lo avesse capito, ormai la questione, a livello comunicativo, non è più gestire il consenso ma gestire il dissenso perché con internet i canali comunicativi si sono moltiplicati a dismisura e il consenso non è più interessante da gestire (per quello bastano i media tradizionali: tv, radio e giornali). Il dissenso è più difficile da gestire ma, grazie al complottismo, è diventato facilissimo: esiste una tesi pro-lobbyapiacere → crei un’antitesi, facendo uscire qualche documento segreto, di cui è difficile provarne l’autenticità se non a migliaia di km di distanza → i complottisti cominciano a far rimbalzare la notizia dappertutto →  l’antitesi diventa una stronzata → la lobbyapiacere gode.

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Poi, un consiglio non richiesto. Scriveva Voltaire:

“Per capire chi vi comanda basta scoprire chi non vi è permesso criticare”

Una frase limpida, che non meriterebbe spiegazioni, ma io voglio farlo ugualmente perché è un esercizio di pulizia mentale ed emotiva utilissimo. Se proprio ce l’avete contro il potere brutto-cattivo-gnegne e volete fare la rivoluzione, cominciate da quello più prossimo che avete a portata. È facile da individuare perché, come scrive Voltaire, basta pensare a chi non vi è permesso criticare stando viso a viso: il vostro capo a lavoro, il vicino di cui avete paura o, siccome quasi sempre il complottista medio è un figlio di papà che non si mantiene da solo, il vostro papino. Andate da lui/lei ed esponete le vostre teorie a viso aperto, guardandoli negli occhi. Se non va, o ricevete una bella ramanzina, significa che non avete ancora le idee chiare sull’argomento, o non fino al punto da convincere il potere a voi prossimo, quello vero, quello reale. Poco male, capita e ci siamo passati tutti. Però fate una cosa: invece che sfogarvi con nickname incredibili su siti, forum e quant’altro, continuate a studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare… fino a quando non li potrete guardare negli occhi e dire: “ho compreso una verità assoluta, con tutto il mio essere e voglio fartela capire!”.

Concludo, chiarendo un concetto banale: non si può ridurre la Verità ad un complotto. Ciò che è reale ed esiste, sono le azioni scoordinate di più lobby di potere ed è la disarmonia tra esse che crea il Male. Ridurre la Verità e di conseguenza il Bene, ad un complotto, porta ad allontanarci dalla Realtà perché banalizza il pensiero analitico: infatti, è solo analizzando le cause dell’asimmetria e del disordine delle varie azioni, che si può arrivare alla radice dei problemi e risolverli. Viceversa, cercare la simmetria del Potere è da polli e porta solo a complicare i problemi.

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Di seguito indico, a parte quelli già linkati, gli articoli e gli scritti che sono stati di ispirazione, o hanno fornito le fonti, per questo post:

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