Antonio Ligabue

Credits: ɱΔ8Ξ, 2017_01_27, “Mostra A. Ligabue”, (Roma)

Mostra capitata per caso il 27 gennaio scorso, con la scusa di incontrare dei cari amici. Conoscevo solo superficialmente Ligabue ed è stata un’ottima occasione per approfondirlo un po’. Impressioni?

Mi hanno colpito solo alcune delle sue opere e in particolare alcuni auto-ritratti, qualche ritratto di animali e soprattutto le sculture, dove secondo me riusciva a raggiungere il massimo, dando loro una fortissima carica espressionista. Ho la sensazione che Ligabue avesse un mondo interiore, fatto di gentilezza e violenza: la prima riusciva a concretizzarla soprattutto negli auo-ritratti e la seconda in queste scene, crude, fatte di lotte tra animali. Il tratto mi è sembrato simile a quello di Van Gogh, ma con meno energia e creatività; forse con un pizzico di espressionismo in più. Non mi ha impressionato e penso che il suo valore sia dato più dalla morbosità creatasi attorno alla sua vita (straordinaria per tutte le vicissitudini tremende che ha passato), che non dalle sue opere. Ligabue rientra tra quegli artisti che, più che opere d’arte, hanno fatto della propria vita un’opera d’arte.

PS: la mostra non era allestita granché bene, ma persone del settore mi dicono che al Vittoriano sia sempre così. Vedremo alla prossima mostra che mi capiterà lì…

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