Molto interessante l’articolo di Transparency International, che riprende in buona sostanza ciò che io sostengo da tempo: l’attività di lobbying non è sbagliata di per sé. È naturale che esistano gruppi di pressione che cercano di orientare, non solo l’azione politica, ma anche quella economica. Per capirci: in America esistono le lobby dei malati di tumore, le lobby ecologiche e così via. Qui in Europa, e soprattutto noi italiani, siamo abituati a dare una connotazione negativa già all’idea stessa di lobby. A parte questo, il punto è che se io so chi-spinge-cosa, so a chi dare il mio appoggio. Il problema si crea quando, ad esempio, sono convinto di aver votato un partito che è contrario alla guerra e al suo interno è pieno di lobbisti delle armi (vedasi il PD con il gioco d’azzardo… sempre ad esempio). Un registro pubblico e obbligatorio dei lobbisti servirebbe a regolamentare questo fenomeno e farlo vedere per quello che è: normalità! La corruzione si annida, semplicemente dove c’è opacità decisionale. Punto.
#Lobby: l’assenza di Trasparenza è l’anticamera della Corruzione
Commenti
3 risposte a “#Lobby: l’assenza di Trasparenza è l’anticamera della Corruzione”
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A distanza di 6 anni la situazione ancora non è cambiata molto. Però, si vede una luce in fondo al tunnel: il parlamento europeo ha approvato una stretta, verso l’introduzione di un registro delle lobby entro marzo 2022.
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Nonostante non siamo ancora a marzo, esistono già i dati sul numero delle lobby in UE e un dato mi ha colpito particolarmente: quelle più numerose sono ONG… che strano, no?
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Siamo a marzo 2023 e, sull’argomento “lobby”, qui in Italia si organizzano eventi tipo questo.
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