Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’altro ieri il decreto che stabilisce il rilascio e la gestione delle identità digitali per i cittadini e le imprese. Il tutto verrà gestito dallo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale e bisognerà comunque aspettare il nuovo anno affinché entri in funzione. A parte gli aspetti organizzativi, che puoi approfondire al link, secondo me l’aspetto importante è che questo decreto va a toccare un nervo scoperto del possibile sviluppo della rete: la privacy. Mi è capitato di affrontare già questo tema e, tra l’altro, è stato un argomento caldo degli ultimi giorni anche a livello internazionale, con la polemica tra Cook e Zuckeberg. C’è poco da fare: sui dati personali si giocherà la partita fondamentale per lo sviluppo di Internet e in particolare sul “chi possiede cosa”. Si, perché chi possiede i dati in questo momento storico, possiede la ricchezza e chi possiede la ricchezza determinerà cosa sarà, o non sarà, la Rete. Vedremo con quale tipo di comunicazione verrà pubblicizzato questo decreto però, per quanto mi riguarda, la mia scelta va verso questa direzione: preferisco che la mia identità online venga gestita tramite lo Stato, che tramite delle aziende private. Per chi volesse capire meglio di cosa sto parlando, si vada a leggere questo manifesto.
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